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Per attacco informatico, anche noto come attacco hacker o cyber attack in lingua inglese, si intende qualsiasi attività dannosa volta a compromettere, interferire, negare l’accesso o distruggere sistemi informatici e i relativi dati. Gli attacchi informatici mirano ad accedere o danneggiare illegalmente computer, reti e sistemi digitali, causando danni significativi. Possono mettere fuori uso o prendere il controllo degli ambienti digitali, nonché modificare, ostacolare, cancellare, manipolare o espropriare i dati memorizzati.
Perpetrati da singoli individui o collettivi, gli attacchi informatici utilizzano diverse tattiche per fini che spaziano dal profitto monetario e dall’interruzione operativa, alla punizione o alla guerra informatica. Le minacce possono provenire da utenti interni, vittime di attacchi di phishing, o da soggetti esterni che sfruttano vulnerabilità in applicazioni web.
Gli attacchi hacker rappresentano una preoccupazione primaria per le aziende, che rischiano di perdere milioni di euro in mancati introiti, danni al marchio e costi legali, se una minaccia riesce a violare i sistemi e a sottrarre dati.
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Perché avvengono gli attacchi informatici?
Le motivazioni che spingono un avversario a lanciare un attacco informatico determinano le tattiche e gli obiettivi scelti. Le ragioni alla base dei cyber attacks sono varie e complesse, evidenziando la natura articolata delle minacce alla sicurezza informatica.
- Guadagno finanziario: probabilmente il motivo più comune, il profitto economico spinge gli aggressori a compiere attività illecite come la distribuzione di ransomware, campagne di phishing o diffusione di malware. Queste azioni possono sottrarre fondi direttamente alle vittime o richiedere riscatti per dati critici.
- Furto di dati: gli hacker si infiltrano nei sistemi per sottrarre informazioni sensibili che possono essere vendute sui dark markets, sfruttate per ottenere vantaggi competitivi, utilizzate per hacktivismo o persino impiegate in modo malevolo contro individui specifici.
- Curiosità o divertimento: un sottoinsieme di attacchi informatici non è motivato da cattiveria, ma da curiosità o dal desiderio di divertimento. Alcuni individui testano le proprie capacità di hackeraggio per sfida piuttosto che per profitto.
- Guerra informatica: questi attacchi strategici mirano a minare la sicurezza nazionale o destabilizzare infrastrutture critiche. Possono interrompere servizi essenziali come elettricità e comunicazioni, con obiettivi che spaziano dall’impatto psicologico al vantaggio tattico in conflitti geopolitici più ampi.
- Motivazioni ideologiche: alcuni attacchi informatici sono guidati da convinzioni ideologiche profonde, e gli autori prendono di mira entità che incarnano punti di vista opposti. Le loro azioni mirano non solo a disturbare, ma anche a esporre pubblicamente l’opinione pubblica, evidenziando ingiustizie o differenze percepite.
- Rancori personali: talvolta, la fonte di un attacco hacker è più vicina di quanto si pensi. Dipendenti scontenti o insider con accesso ai sistemi possono lanciare attacchi per ripicca o vendetta personale. Queste azioni spaziano dal furto di dati al sabotaggio deliberato, causando danni come punizione per torti percepiti.
- Azioni guidate dall’ego: alcuni individui intraprendono attacchi informatici per soddisfare il proprio ego. Ad esempio, un ex dipendente può cercare di vendicarsi della sua precedente azienda, puntando a dimostrare il proprio valore. L’obiettivo è esporre vulnerabilità, creare disagi e dimostrare quanto fossero indispensabili, agendo più per orgoglio che per un guadagno materiale.
La varietà di motivazioni alla base degli attacchi informatici dimostra che le soluzioni tecnologiche, da sole, non sono sufficienti per difendersi. Serve un approccio che integri consapevolezza sociale e fattori umani. Riconoscere queste motivazioni consente alle organizzazioni di sviluppare strategie di cybersecurity complete, affrontando non solo le vulnerabilità tecniche ma anche promuovendo una cultura di vigilanza e resilienza.
Chi c’è dietro gli attacchi informatici?
Gli attacchi informatici sono principalmente condotti da una varietà di autori, che spaziano da gruppi sponsorizzati dallo Stato ad attori indipendenti. Un allarme lanciato dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), in collaborazione con la National Security Agency (NSA) e il Federal Bureau of Investigation (FBI), ha evidenziato il potenziale allarmante delle minacce informatiche.
Tra le minacce più rilevanti figurano gli attori cinesi sponsorizzati dallo Stato, come il gruppo noto come Volt Typhoon, conosciuto anche con nomi come Vanguard Panda e BRONZE SILHOUETTE. Questo gruppo ha compromesso le infrastrutture informatiche di numerosi settori critici negli Stati Uniti, tra cui comunicazioni, energia, trasporti e sistemi idrici e fognari.
Il panorama della guerra informatica è ampio e complesso. Secondo i dati dell’European Repository of Cyber Incidents (EuRepoC), tra il 2000 e il 2023 si sono verificati nel mondo 2.506 attacchi informatici a sfondo politico, eseguiti da 679 attori o gruppi identificati. Questi incidenti hanno incluso attacchi sia politici che apolitici, prendendo di mira personalità politiche, partiti o infrastrutture, e sono stati condotti da entità statali e non statali con motivazioni politiche.
Statisticamente, una parte significativa di questi attacchi è attribuibile a nazioni specifiche: quasi il 12% ha origine in Cina, seguita dalla Russia con l’11,6%. Anche l’Iran e la Corea del Nord giocano un ruolo importante, essendo responsabili rispettivamente del 5,3% e del 4,7% di tali incidenti. Tuttavia, una vasta porzione di questi crimini informatici, pari al 45%, rimane non attribuita, rendendo non identificato il Paese di origine di molti attacchi.
L’analisi rivela inoltre che circa un terzo degli attacchi hacker a sfondo politico è condotto da gruppi affiliati agli Stati o direttamente dagli Stati stessi. Una percentuale simile è eseguita da attori non statali che perseguono obiettivi politici. È preoccupante che quasi la metà degli attacchi registrati abbia come bersaglio entità politiche, comprese figure pubbliche e partiti, mentre circa il 20% è rivolto a infrastrutture critiche.
Questa varietà di autori evidenzia la portata globale e complessa delle minacce informatiche, sottolineando l’urgenza di adottare solide misure di sicurezza informatica e di promuovere la cooperazione internazionale per proteggere le infrastrutture essenziali e le istituzioni democratiche.
Quali sono gli obiettivi dei cyber attacks?
I cyber attacks mirano a una vasta gamma di risorse vulnerabili da sfruttare. Queste attività dannose si concentrano principalmente su:
- Denaro: gli hacker spesso prendono di mira direttamente le risorse finanziarie. Questo può includere il prosciugamento dei conti bancari tramite transazioni fraudolente o l’uso di ransomware per bloccare l’accesso ai sistemi fino al pagamento di un riscatto.
- Dati finanziari: l’accesso ai dati finanziari di un’organizzazione permette agli aggressori di ottenere informazioni sui conti, sui flussi di entrate e sulla salute finanziaria, sfruttabili per manipolare il mercato o per compiere furti diretti.
- Elenchi di clienti: acquisire il possesso degli elenchi dettagliati dei clienti di un’azienda consente agli aggressori di lanciare campagne di phishing mirate, sfruttando la fiducia esistente tra l’azienda e i suoi clienti per fini fraudolenti.
- Dati dei clienti: il furto di informazioni personali sensibili (PII), come numeri di previdenza sociale, dettagli di carte di credito e indirizzi, rappresenta un rischio significativo per la privacy e la sicurezza finanziaria delle persone.
- Indirizzi e-mail e credenziali di accesso: ottenere e-mail e password permette agli aggressori di accedere a comunicazioni private e servizi digitali correlati. Questo facilita ulteriori attacchi, come l’acquisizione di account.
- Proprietà intellettuale: il furto di proprietà intellettuale, come segreti commerciali o progetti di prodotti, compromette i vantaggi competitivi delle imprese nei rispettivi settori. Questa proprietà può includere codice software proprietario o tecniche di produzione innovative sviluppate in anni di ricerca e sviluppo.
- Infrastruttura di rete: gli aggressori puntano a interrompere l’infrastruttura di rete, come server e router, causando interruzioni operative all’interno delle organizzazioni.
- Informazioni personali dei dipendenti: colpire le informazioni personali dei dipendenti compromette la privacy individuale e facilita tattiche di spear-phishing progettate su identità rubate.
- Cartelle cliniche: in caso di violazioni sanitarie, storie mediche e dettagli assicurativi diventano obiettivi primari, spesso utilizzati in schemi di frode.
Quanto sopra illustra la vasta gamma di potenziali obiettivi degli attacchi informatici. Gli aggressori scelgono i loro bersagli in base alle motivazioni: dal guadagno monetario immediato tramite estorsioni e ransomware, fino agli obiettivi di spionaggio a lungo termine che mettono a rischio le proprietà intellettuali.
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Gli attacchi informatici più recenti
Ogni giorno aggressori puntano a violare risorse su Internet. Le compromissioni colpiscono sia grandi che piccole imprese, ma non tutti gli incidenti raggiungono l’attenzione dei media. Le piccole imprese, in particolare, spesso non si considerano un bersaglio del crimine informatico, ma gli aggressori sanno che queste realtà mancano delle risorse necessarie per rilevare attacchi sofisticati.
Ecco alcuni degli ultimi attacchi informatici:
- La MOAB breach di gennaio 2024, definita la “Madre di tutte le violazioni”, ha portato alla scoperta di un database contenente ben 26 miliardi di record di dati trapelati. L’attacco ha coinvolto numerose aziende e organizzazioni, inclusi nomi noti come: Tencent QQ, Weibo, MySpace, Twitter, Deezer, LinkedIn, Adobe, Canva e Dropbox. La vasta quantità di informazioni esposte pone gravi rischi, tra cui furto di identità, schemi di phishing, attacchi mirati e accessi non autorizzati ad account personali e sensibili.
- Febbraio 2024: gli hacker hanno sottratto 1,79 miliardi di token crittografici dalla piattaforma di gioco PlayDapp, sfruttando l’accesso non autorizzato a una chiave privata rubata. Questo ha permesso loro di generare e rubare oltre 1,79 miliardi di token PLA, la criptovaluta principale di PlayDapp. Tra questi, 200 milioni di token PLA, per un valore di 36,5 milioni di dollari, sono stati creati e trasferiti a un portafoglio dell’hacker, suscitando preoccupazioni nella comunità delle criptovalute.
- Un massiccio attacco informatico avvenuto nel gennaio 2024 ha sfruttato lo scraping dei dati su Trello. Su questa popolare piattaforma di gestione dei progetti, i dati personali di oltre 15 milioni di utenti sono stati messi in vendita sul dark web. La violazione, attribuita a criminali informatici noti come “emo,” ha compromesso informazioni sensibili, tra cui indirizzi e-mail, nomi e nomi utente.
- Nel settembre 2023, un attacco ransomware contro Johnson Controls International ha comportato spese superiori a 27 milioni di dollari. I responsabili dell’attacco, un gruppo noto come Dark Angels, hanno dichiarato di aver sottratto oltre 27 TB di dati dalla società, chiedendo un riscatto di 51 milioni di dollari per la decrittazione e la cancellazione dei file rubati.
- Ad agosto 2023, Dollar Tree è stata vittima di un attacco alla catena di approvvigionamento condotto tramite un fornitore terzo, Zeroed-In Technologies. L’incidente ha compromesso le informazioni personali di circa 2 milioni di persone, inclusi nomi, date di nascita e numeri di previdenza sociale.
Questi ultimi tre incidenti informatici si sono verificati in un arco di pochi mesi. Considerando che ogni giorno viene scoperta una nuova vulnerabilità, non sorprende che gli attaccanti trovino costantemente nuove leve per rubare dati. Nessuna azienda dovrebbe pensare di essere immune: la sicurezza informatica deve essere una priorità per proteggere i beni digitali e i dati dei clienti.
I più grandi attacchi informatici della storia
Siamo abituati a leggere di violazioni dei dati significative che colpiscono agenzie governative e milioni di utenti. Tuttavia, la realtà è che violazioni meno eclatanti avvengono quotidianamente, pur non attirando l’attenzione dei media. Negli ultimi decenni si sono verificati attacchi informatici senza precedenti che hanno insegnato alle vittime l’importanza cruciale della sicurezza informatica.
Ecco alcune delle più grandi violazioni di dati della storia:
- 1999 - NASA e Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti: nel 1999, la NASA subì una grave violazione dei dati quando un hacker quindicenne sfruttò una vulnerabilità del router, rubando il codice sorgente del software utilizzato per controllare temperatura e umidità della stazione spaziale. L’attacco causò 21 giorni di inattività e costò alla NASA 41.000 dollari.
- 1999 - Il virus Melissa: la prima macro di mass-mailing di grandi dimensioni sfruttò Microsoft Word e Outlook per inviare automaticamente messaggi e-mail a tutti i contatti delle vittime. Aprendo il documento Word allegato, gli utenti innescavano la diffusione del virus ai propri contatti. Il virus si propagò in modo esponenziale, causando danni globali stimati in 80 milioni di dollari.
- 2017 - WannaCry: sebbene il ransomware esistesse già da anni prima del lancio di WannaCry, questo attacco rappresentò un punto di svolta. Paralizzò rapidamente i sistemi aziendali in tutto il mondo, generò numerose varianti e rimane tuttora una base per molti attacchi ransomware.
- 2017 - Equifax: dopo aver mantenuto per mesi un software obsoleto sui propri server web, Equifax subì una massiccia violazione dei dati. Gli aggressori sfruttarono un software non aggiornato, rubando informazioni finanziarie e personali di milioni di consumatori. Questa negligenza costò all’azienda milioni di dollari in cause legali e risarcimenti.
- 2020 - Organizzazione Mondiale della Sanità: durante la ricerca sul coronavirus, gli aggressori ottennero l’accesso a 25.000 indirizzi e-mail e password appartenenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità e alla Fondazione Gates. Sebbene non sia chiaro come abbiano ottenuto l’accesso, si ipotizza che l’attacco possa essere stato il risultato di una campagna di phishing.
Il costo degli attacchi informatici
Secondo il Rapporto sui rischi globali del World Economic Forum 2024, le minacce alla sicurezza informatica e all’intelligenza artificiale sono tra i rischi globali più significativi del prossimo decennio. Questo evidenzia l’importanza cruciale di affrontare vulnerabilità e minacce informatiche su scala globale.
Il costo medio globale di una violazione dei dati è stato di 4,45 milioni di dollari nel 2023, come riportato nel IBM Cost of a Data Breach Report. Inoltre, il costo medio di un attacco ransomware nello stesso anno è stato di 4,54 milioni di dollari, con il pagamento medio del riscatto in aumento del 518% dal 2021, raggiungendo i 570.000 dollari. Gli Stati Uniti detengono il primato per il costo più alto di una violazione dei dati per il 12° anno consecutivo, con un costo medio di 5,09 milioni di dollari, equivalente a 9,44 milioni di dollari a livello globale.
La criminalità digitale e gli attacchi informatici sono aumentati del 600% “dopo la pandemia,” principalmente perché gli utenti lavorano da casa e non dispongono delle difese informatiche di livello aziendale sui propri dispositivi personali. Si stima che entro il 2025 i costi aumenteranno vertiginosamente fino a superare i 10.5 trilioni di dollari a livello globale, rispetto ai 3 trilioni di dollari del 2015.
I costi associati a un attacco hacker sono significativi e possono mettere a dura prova un’organizzazione sotto il profilo finanziario. Tra i costi indiretti da considerare vi sono:
- Perdita di fatturato.
- Tempi di inattività, che comportano una perdita di produttività.
- Danno alla reputazione, con conseguente calo delle vendite e limitazione della crescita.
- Problemi di continuità aziendale.
- Costi di contenzioso e risarcimento.
Esempi di attacchi informatici comuni
“Attacco informatico” è un termine generico che descrive una minaccia digitale. Queste minacce utilizzano diversi exploit e vettori, ma tutte causano tempi di inattività, danni ai dati, furti e installazione di malware. La natura della minaccia determina le misure di risposta necessarie per risolverla, ma ogni violazione richiede l’intervento di esperti per indagare, contenere e rimuovere le vulnerabilità.
Ecco alcune delle minacce più comuni che le organizzazioni dovrebbero considerare nel definire il loro piano di cybersecurity:
- Phishing: l’e-mail è la forma di attacco più diffusa, ma gli aggressori utilizzano anche messaggi di testo e chiamate vocali per indurre gli utenti a divulgare informazioni sensibili. Un attacco di phishing può essere prevenuto utilizzando filtri e sistemi di sicurezza avanzati per le e-mail.
- Malware: qualsiasi codice o eseguibile dannoso presente in rete può esporre l’organizzazione a sofisticati attacchi di malware, come il ransomware. Gli aggressori installano il malware tramite attacchi di phishing, pagine web dannose e dispositivi USB.
- Man-in-the-middle (MitM): quando gli utenti si connettono alle reti aziendali tramite hotspot Wi-Fi pubblici, i loro dispositivi diventano vulnerabili agli attacchi MitM. Le connessioni VPN rappresentano una protezione efficace contro questi attacchi.
- Denial-of-service distribuito (DDoS): gli amministratori non ricevono alcun preavviso prima che un DDoS colpisca, rendendo il suo attacco rapido e improvviso particolarmente dannoso. Esaurisce le risorse e causa tempi di inattività. Alcuni sistemi di cybersecurity possono rilevare un DDoS mentre è in corso, consentendo una reazione tempestiva.
- Iniezione SQL: i comandi SQL malformati iniettati negli input e inviati a un server di database possono essere sfruttati per recuperare dati, danneggiare oggetti del database (ad esempio, tabelle) o elevare i permessi. Gli sviluppatori devono sempre convalidare gli input SQL ed evitare di creare query basate su stringhe e input dell’utente.
- Sfruttamento zero-day: la scoperta di vulnerabilità del software prima che sia disponibile una patch consente ai cybercriminali di sfruttarle nelle organizzazioni che utilizzano il software vulnerabile.
- Tunneling DNS: questo metodo di attacco furtivo consente agli aggressori di far passare traffico non DNS attraverso i canali DNS per scopi dannosi, come l’esfiltrazione di dati o i callback di comando e controllo.
- Spoofing: questi attacchi informatici coinvolgono attori malintenzionati che si spacciano per entità legittime al fine di ottenere accessi non autorizzati, ingannare gli utenti o condurre attività fraudolente. Le tattiche di spoofing includono IP spoofing, email spoofing e website spoofing.
Tendenze e statistiche sui cyber attack
Le recenti tendenze e statistiche evidenziano un panorama sempre più attivo e sofisticato di minacce informatiche. Ecco alcuni dati chiave:
- Frequenza e impatto: Secondo un rapporto di Astra, si verificano 2.200 attacchi informatici al giorno, in media uno ogni 39 secondi. Negli Stati Uniti, una violazione dei dati costa in media 9,44 milioni di dollari, e si stima che la criminalità informatica genererà costi pari a 9,5 trilioni di dollari entro il 2024.
- Tipologie di attacchi: secondo il Global Risk Report del Ponemon Institute, gli attacchi più comuni alle piccole imprese includono phishing e social engineering (57%), dispositivi compromessi o rubati (33%) e furto di credenziali (30%).
- Settori più colpiti: banche, istituzioni finanziarie, aziende sanitarie e altre organizzazioni che trattano dati sensibili sono tra i bersagli principali.
- Errore umano come fattore critico: il Global Risks Report del World Economic Forum rivela che il 95% delle violazioni della sicurezza informatica è riconducibile a errori umani, rendendo questa la causa più costosa delle minacce alla cybersecurity.
- Vulnerabilità delle applicazioni web: un rapporto di Positive Technologies evidenzia che il 98% delle applicazioni web presenta vulnerabilità sfruttabili, che possono portare a malware, reindirizzamenti verso siti web dannosi e altri rischi. Inoltre, il 72% di queste vulnerabilità è attribuibile a difetti di codifica nelle applicazioni web.
- Costi globali: si prevede che i costi della criminalità informatica a livello mondiale raggiungeranno i 10,5 trilioni di dollari all’anno entro il 2025, evidenziando la necessità di rafforzare le misure di sicurezza informatica. Secondo il Cost of Data Breach Report di IBM, il costo medio globale di una violazione dei dati nel 2023 è stato di 4,45 milioni di dollari.
- Rilevamento delle violazioni dei dati: una ricerca di Thought Lab Group rivela che il tempo medio per rilevare una violazione dei dati è di 118 giorni, sottolineando l’importanza di migliorare le capacità di rilevamento per accelerare i tempi di risposta.
- Preparazione e protezione: le organizzazioni sono incoraggiate a investire in soluzioni di sicurezza di rete, come i sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS), condurre regolarmente test di penetrazione e considerare l’impiego di strumenti basati sull’intelligenza artificiale per rafforzare la sicurezza informatica.
- Cyber insurance: negli Stati Uniti, un’azienda su tre ha sottoscritto una polizza assicurativa contro le violazioni dei dati o la responsabilità civile informatica. Secondo gli esperti di Alliance Global, il mercato delle assicurazioni informatiche potrebbe raggiungere i 20 miliardi di dollari entro il 2025.
Queste statistiche evidenziano l’importanza cruciale di implementare solide misure di cybersecurity per proteggere le organizzazioni dalla crescente minaccia degli attacchi informatici in tutti i settori.
Rilevamento degli attacchi hacker
Il rilevamento degli attacchi hacker è un equilibrio complesso tra vigilanza e tecnologia avanzata. Con l’evoluzione delle minacce digitali, anche i metodi per identificarle si affinano. Di seguito sono elencate alcune delle principali misure di sicurezza informatica che organizzazioni e individui possono adottare per individuare potenziali violazioni:
- Sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS): questi sistemi agiscono come torri di guardia della sicurezza di rete, monitorando costantemente il traffico alla ricerca di attività sospette o minacce conosciute, basandosi su un database di firme. Gli IDS avvisano tempestivamente gli amministratori, consentendo loro di intervenire rapidamente.
- Soluzioni di gestione delle informazioni e degli eventi di sicurezza (SIEM): le piattaforme SIEM adottano un approccio olistico, aggregando dati provenienti da diverse fonti IT (firewall, programmi antivirus) e applicando analisi avanzate per rilevare anomalie che potrebbero indicare attività dannose.
- Endpoint Detection and Response (EDR): gli strumenti EDR si concentrano sulla protezione dei dispositivi endpoint (computer, dispositivi mobili) monitorandone i comportamenti in tempo reale. Analizzando schemi di utilizzo e identificando deviazioni dalle normali operazioni, queste soluzioni individuano azioni potenzialmente pericolose, spesso causate da malware o altri attacchi.
- Software antivirus: i software antivirus tradizionali si basano principalmente sul rilevamento di virus noti tramite firme digitali, ma le versioni moderne utilizzano anche tecniche di analisi euristica. Questo approccio consente di prevedere nuove varianti di malware, analizzandone le somiglianze comportamentali con i codici esistenti.
- Firewall: agiscono come guardiani tra le reti interne sicure e quelle esterne non affidabili, come Internet. I firewall applicano regole per bloccare l’accesso non autorizzato, consentendo al contempo la comunicazione verso l’esterno. Sono un elemento fondamentale per prevenire intrusioni.
- Strumenti di analisi comportamentale: utilizzando l’analisi del comportamento di utenti ed entità (UEBA), questi strumenti monitorano i modelli di interazione umana con sistemi e dati nel tempo. Deviazioni rispetto alle norme stabilite possono indicare compromissioni di account o minacce interne.
Ogni misura ha punti di forza unici per contribuire a una strategia difensiva complessiva contro i cyberattacchi. Integrando più livelli di meccanismi di rilevamento – un approccio noto come “difesa in profondità” – le organizzazioni migliorano la capacità di identificare e rispondere efficacemente alle minacce informatiche.
Prevenire gli attacchi informatici
La prevenzione degli attacchi informatici richiede una strategia chiara e strutturata. Questa deve includere infrastrutture, software, politiche e formazione mirati a bloccare le minacce. Sebbene nessuna strategia possa eliminare completamente i rischi, è possibile ridurli significativamente e garantire una rapida risposta e ripresa in caso di attacco.
Ecco alcune modalità per prevenire violazioni dei dati e tempi di inattività causati da attacchi:
- Creare politiche di cybersecurity: queste politiche, spesso sviluppate con il supporto di un professionista, coprono tutti i possibili vettori di attacco. Definiscono come amministratori e dipendenti devono affrontare minacce quali phishing, social engineering, spam e rischi fisici, come il piggybacking.
- Software di test di penetrazione: prima di distribuire in produzione, esegui sempre una revisione approfondita della sicurezza e un test di penetrazione del codice per individuare eventuali vulnerabilità. Assicurati di risolverle prima della distribuzione.
- Formazione sulla sicurezza a livello aziendale: impara a riconoscere e segnalare i tentativi di phishing e ingegneria sociale, invece di interagire con gli aggressori. Il programma di sensibilizzazione alla sicurezza di Proofpoint offre un approccio unico, incentrato sulle persone, che può ridurre gli attacchi di phishing e le infezioni da malware fino al 90%. Questa soluzione è stata riconosciuta come “Leader” da Gartner nel Magic Quadrant per sei anni consecutivi.
- Politiche rigorose di password e MFA: assicurati di creare password uniche e robuste per aumentare la sicurezza dei tuoi account. Abilita l’autenticazione a più fattori (MFA) per aggiungere un ulteriore livello di protezione e ridurre il rischio di compromissione.
- Applicazioni di threat intelligence e monitoraggio: la maggior parte delle organizzazioni adotta sistemi SIEM (Security Information and Event Management) per analizzare gli eventi e avvisare gli amministratori di eventuali attività di rete sospette.
- Sistemi di rilevamento delle intrusioni: un sistema di rilevamento delle intrusioni (IDS) consente agli amministratori di individuare e bloccare potenziali attacchi. Questi sistemi collaborano con strumenti di prevenzione per bloccare automaticamente l’accesso in caso di rilevamento di una vulnerabilità da parte di un attaccante.
- Mantenere frequenti backup: i backup rappresentano l’ultima linea di difesa nel caso in cui ransomware o altre minacce informatiche danneggino dati e applicazioni. Una solida strategia di backup è parte integrante di un efficace piano di disaster recovery e contribuisce a migliorare la continuità aziendale.
- Installare firewall e utilizzare reti Wi-Fi sicure: garantire che le reti Wi-Fi siano protette è essenziale per prevenire accessi non autorizzati e potenziali infezioni. L’uso dei firewall aiuta a proteggere le reti aziendali da diversi tipi di attacchi informatici e da accessi non autorizzati.
In che modo Proofpoint può aiutare la tua azienda
Proofpoint, leader globale nella cybersecurity, supporta le organizzazioni nella protezione contro gli attacchi informatici grazie a una suite completa di soluzioni progettate per salvaguardare i dati, rilevare e bloccare minacce avanzate, garantire la conformità e offrire una maggiore visibilità sui rischi potenziali. Proofpoint rafforza la sicurezza informatica delle organizzazioni attraverso un insieme strategico di prodotti e soluzioni, tra cui:
- Email Security and Protection: Proofpoint protegge dalle minacce avanzate veicolate tramite e-mail, come allegati dannosi, URL, minacce zero-day, ransomware, malware polimorfo, documenti armati (weaponized documents), attacchi di phishing con credenziali e compromissione delle e-mail aziendali (BEC).
- Advanced Threat Protection: la soluzione ATP di Proofpoint offre un meccanismo di difesa completo contro le minacce informatiche avanzate, mirate a persone tramite e-mail, applicazioni mobili e social media. Questa soluzione è progettata per identificare sia le minacce conosciute che nuovi attacchi mai visti prima, come quelli che utilizzano allegati dannosi e URL non sicuri.
- Identity Threat Detection and Response: questa soluzione include funzionalità avanzate come il rilevamento delle minacce zero-hour, la difesa degli URL, la protezione degli allegati e la prevenzione della perdita di dati (DLP), garantendo un’identificazione e un blocco efficaci delle minacce avanzate.
- Information Protection and Security: le soluzioni per la protezione dei dati di Proofpoint comprendono crittografia delle e-mail, protezione degli account sui social media, filtraggio delle comunicazioni in uscita e robuste funzionalità di DLP, il tutto progettato per salvaguardare i dati sensibili e prevenire incidenti di perdita di dati.
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